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  ♥   IL MICROBIOTA: con noi sin dalla nascita

Il nostro corpo è abitato da tanti “piccoli amici”, invisibili ai nostri occhi, ma che ci aiutano a mantenerci in un buono stato di salute che si chiama: microbiota.

Il microbiota nasce assieme al neonato e si svilupperà nel corso dei mesi, la sua composizione è determinata da vari fattori: vediamo quali ...

Cos'è il Microbiota?

Il corpo umano, sia internamente che esternamente, è abitato da miliardi di microrganismi che colonizzano la pelle, la bocca, la vagina, le vie respiratorie e soprattutto il tratto gastrointestinale.

Il microbiota
è quindi l’insieme dei batteri non patogeni, la cui distribuzione in termini di diversità di specie è caratteristica per ogni sito.

Il sito più colonizzato è il nostro intestino e la sua salute dipende dall’azione di tanti piccoli microorganismi che hanno l’importante ruolo di svolgere funzioni nutrizionali e metaboliche.
Tutti insieme, il loro numero si aggira attorno alle migliaia di miliardi, formano il cosiddetto microbiota intestinale, in genere più conosciuto con il nome di “flora batterica”.

Quali sono le funzioni del Microbiota?

Le funzioni del microbiota sono molteplici e diverse per ogni sito. Ogni distretto  ha una diversa composizione del microbiota in relazione alla sua funzione. Per questo si parla di microbiota cutaneo, intestinale, nasale, vaginale, orale etc., una funzione che gli accomuna è limitare la crescita dei batteri patogeni.
Il microbiota intestinale ha una forte influenza sull' immunoregolazione e sulla salute metabolica e cardiovascolare dell'individuo; può contribuire al corretto funzionamento del sistema nervoso centrale; può addirittura contribuire alla risposta ai farmaci.
Il microbiota orale svolge un ruolo importante nel mantenimento dell'omeostasi orale, nella protezione della cavità orale e nella prevenzione dello sviluppo di patologie orali, quali ad esempio carie e parodontite.

Come si sviluppa il Microbiota nel neonato?

Si considera generalmente che alla nascita l’intestino umano sia sterile: durante la vita intrauterina il feto cresce infatti in un ambiente privo di contaminazioni. Dati recenti, tuttavia, suggeriscono che la colonizzazione batterica dell’intestino abbia inizio già prima della nascita, attraverso l’ingestione da parte del feto di batteri contenuti nel liquido amniotico.

La nascita è il momento fondamentale e la modalità del parto è il primo fattore determinante del microbiota neonatale.
Nel parto vaginale quando il feto attraversa il canale del parto ingerisce i microrganismi che fanno parte del microbiota vaginale materno e che sono fondamentali per il buon funzionamento del sistema immunitario; il travaglio stesso, inoltre, stimola la risposta immunitaria.
Nel parto cesareo tutto ciò non avviene, e la conseguenza osservata è una maggiore incidenza di malattie autoimmuni. Per ovviare alla situazione, si sta studiando, per esempio, la possibilità di tamponare i nati da parto cesareo col microbiota vaginale materno.

Dopo la nascita lo sviluppo del microbiota del neonato è influenzato sia dall'alimentazione che dall'ambiente esterno.

Il microbiota intestinale a sei settimane di vita è diverso tra gli allattati al seno e i bambini alimentati con formule.
La composizione del latte materno, che nel caso di donne sane contiene tantissimi microrganismi che dipendo in buona parte dalla qualità della dieta materna, è cruciale per la definizione del microbiota intestinale della prole.
L’alimentazione è lo strumento principale attraverso cui si può modulare il microbiota: per il feto attraverso l’alimentazione materna durante la gravidanza; poi nel neonato in base al tipo di allattamento oltre che alla dieta materna; nel bambino attraverso lo svezzamento.
Anche l’ambiente in cui si nasce e si vive ha una certa influenza sul microbiota. 
Il trattamento con antibiotici prima e durante il parto con taglio cesareo determina un impatto sull’ecosistema microbico del nascituro con un aumento del rapporto relativo tra Gram positivi e Gram negativi.
Un bimbo che cresce in campagna avrà una maturazione più rapida del suo microbiota rispetto al bimbo che vive in città. La coabitazione con un animale domestico si traduce in un minor rischio di allergie e sensibilizzazione.

Conclusioni

I fattori che contribuiscono a far sì che lo sviluppo del bambino, sia a livello neuro-cognitivo che immunitario, proceda nel modo migliore possibile potremmo riassumerli in:

  • parto vaginale
  • allattamento al seno fino al primo anno di vita e oltre
  • alimentazione bilanciata
  • stile di vita salutare
  • contatto con la natura e magari con un animale domestico
  • uso limitato di antibiotici
  • ambienti puliti ma non sterili
Pulito non è sterile! In realtà è di fondamentale importanza assicurare uno sviluppo adeguato e quanto più possibile diversificato del microbiota. La mancata esposizione ai germi durante la prima infanzia, per via di un ambiente eccessivamente pulito, può costituire un problema poiché non permette al sistema immunitario di allenarsi e prepararsi per future infezioni. I microbi normalmente presenti nel nostro ambiente sono pericolosi solo in presenza di un abbassamento delle nostre difese naturali.
Una corretta igiene ci permette di contenere i microbi pericolosi che ci siamo portati a casa con le mani sporche o con le scarpe, ma non influisce su quelli con cui conviviamo felicemente dall’origine della vita, quelli che perennemente popolano la nostra pelle e le nostre superfici mucose, e che ci colonizzano non appena usciamo dal grembo materno.
SEDE
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via dei vigneti 34,
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4 dicembre 2024


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