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  ♥  Il pianto del neonato: quali sono le cause e come gestirlo.

Il pianto è l’unica possibilità a disposizione dei neonati per comunicare, a chi si prende cura di loro, un bisogno od un problema.
I bambini però, non piangono solo per comunicare un bisogno immediato ma piangono anche per eliminare tensione e stress.
Il pianto è quindi fisiologico ma non deve essere ignorato: più vengono compresi, ascoltati e presi in braccio, più diminuisce il pianto.

I neonati piangono in media da un’ora e mezza alle due ore al giorno, senza alcun motivo manifesto. Il picco massimo di intensità e durata del pianto è tra le 6 ed 8 settimane di vita poi gradualmente diminuisce.

Le cause

Tramite il pianto il bambino comunica i suoi bisogni fondamentali (ho fame, ho sete, ho caldo, prendimi in braccio) o che il contatto sicuro con la persona primaria di riferimento non è sufficiente.

Tramite il pianto il neonato si liberara dallo stress (ho paura, oggi mi hai portato troppo in giro, sono stanco). Piangere consente ai bambini di liberarsi dalla tensione risultante dallo stress fisico o emotivo.

Capita sovente che i neonati piangano per ragioni che a prima vista non sono in relazione ad alcuna necessità immediata.
Le spiegazioni classiche per il pianto prolungato ed inconsolabile si fanno il più delle volte coincidere con cause organiche e fisiologiche.
Tra le cause la più invocata è quella delle cosiddette coliche gassose, così come la possibilità di allergie a varie sostanze presenti nel latte materno o nel latte adattato.
Ma è stato scientificamente provato che il pianto del lattante indica un dolore o una malattia in meno del 10% dei neonati.
Di fatto, superate le 12 settimane di vita la maggior parte dei bambini tende a piangere di meno a prescindere dalle iniziative dei genitori.

Le cause del pianto dei neonati sono spesso anche cause emotive.
Qualora il pianto non comunichi un bisogno fisico immediato, rappresenterebbe, di fatto, un automatismo innato di liberazione dalla tensione, che consentirebbe ai bambini di superare gli effetti di esperienze di spavento o frustrazione verificatesi in precedenza. Molti psichiatri e terapeuti dell’età evolutiva considerano il pianto un’utile espressione dei sentimento con valore terapeutico.

Alcune fonti di stress sono ovvie: eccesso di stimoli visivi e uditivi, stanchezza, spavento e paura.
Altre categorie di traumi o stress possono essere meno identificabili quali: i traumi pre e perinatali, l'uso di farmaci durante il parto, la separazione dopo il parto, le frustrazioni legate alla crescita, così come i conflitti di coppia.

Cosa fare quando un neonato piange?

Il pianto dei neonati e dei bambini non andrebbe mai ignorato ma elaborato con calore ed empatia accettandolo in modo da capire se comunica un disagio fisico o emozionale.

I sentimenti che provano i genitori di fronte al pianto del loro bambino sono: impotenza, disorientamento, disperazione, sensazione di incapacità, di fallimento e spesso rabbia.
È importante ricordare che un po' di stress è inevitabile e non è colpa dei genitori. Non è possibile proteggere un bambino dalla vita e inoltre i processi di apprendimento e crescita implicano sempre qualche sofferenza e frustrazione.
L'ascolto comprensivo dei bambini che esprimono il bisogno di piangere aiuta a rendere più saldo il legame adulto/bambino.

Cosa evitare quando un neonato piange?


Solitamente i genitori, con le migliori intenzioni, reprimono il pianto offrendo qualche tipo di distrazione che alla fine non serve a rilassare il piccolo che continuerà a piangere quasi come se non fosse compreso.
Invece, imparare a gestire in modo costruttivo il pianto potrebbe ridurre notevolmente tensioni e stress all'interno della famiglia impedendo così maltrattamenti fisici e verbali da parte dei genitori spesso esasperati e innervositi dal pianto incessante ed incomprensibile di un bambino.

Come gestire il pianto

Stabilito che i neonati piangono, e piangere fa bene per eliminare lo stress, i genitori dovrebbero:
 ♥  Ridurre le fonti di stress (suoni e luci intense: provate ad immaginare quale fonte di stress possono essere un paio d'ore in un centro commerciale)
 ♥  Aumentare il contatto visivo (nel neonato la perdita di contatto provoca paura e quindi pianto)
 ♥  Aumentare il contatto fisico (l'uso della fascia è un metodo molto semplice ed efficace)
 ♥  Cercate sostegno (quando un genitore è stressato il neonato lo percepisce e il pianto aumenta)

Quando richiedere una consulenza?

In alcuni casi i neonati piangono eccessivamente quindi è necessario intervenire per indagarne le cause.
Per prima cosa è necessario stabilire il tempo reale del pianto del bambino.
Il diario del pianto (scaricabile in formato pdf) è uno strumento utile in quanto, compilato giornalmente, ci aiuterà a conoscere meglio il nostro bambino.
Per stabilire se il pianto è eccessivo si utilizza la regola dei 3.
Il neonato piange:
per più di 3 ore
per più di 3 giorni alla settimana
per più di 3 settimane di seguito
VEDI »
Diario del pianto

E' importante stabilire il tempo reale di pianto del bambino, questo diario è dedicato ai genitori del bimbo che presenta un pianto insistente. Il diario, compilato giornalmente, ci aiuterà a conoscere meglio il nostro bambino.

SEDE
AICIP Bolzano
via dei vigneti 34,
Bressanone (BZ)

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16 febbraio 2024


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